Miseria, Miseria!

 

Miseria, Miseria!  

                           La voce di quella parte dell’umanità che deve fare i conti con la fame e spera di costruirsi un’esistenza dignitosa; la voce di quella parte dell’umanità, la cui sorte è decisa da chi struttura e gestisce le forme socio-politico-economiche, secondo le quali si è andata organizzando nel corso del tempo la vita umana:
questo l’argomento di molte canzoni di protesta, alcune delle quali, raccolte assieme ad altre testimonianze sotto il titolo di “Miseria, Miseria!”, sono state proposte al Bar Pietro – piola sardo-veneziana di Torino, l’8 aprile scorso, da Beppe Turletti con la sua chitarra e con la sua fisarmonica.
Beppe Turletti ama comporre, ricercare e riproporre canzoni di argomento satirico, canzoni che hanno per oggetto il risvolto negativo degli avvenimenti militari e canzoni che trattano problemi sociali; egli ricerca e mette insieme, inoltre, storie e modi di dire popolari piemontesi, ricostruendo ambienti, personaggi e quadretti familiari, in cui con spontaneità e semplicità i pensieri e i saperi locali vengono tra-mandati dagli anziani ai giovani.
Durante l'incontro dell’8 aprile scorso, ricordando la Prima Guerra mondiale, Turletti ha parlato delle fabbriche chiuse, perché gli operai erano impegnati in guerra, e della conseguente fame del popolo, le cui proteste causavano morti di civili, così come la diserzione sui campi di battaglia causava quelle dei “traditori” passati per le armi. Anche gli ideali più alti – ha fatto notare il cantante – possono essere strumentalizzati e sviliti per interessi materiali.
Fermandosi su alcune tappe particolarmente significative della storia – il 1864 – gli anni Sessanta del Novecento – l'oggi con il problema dei migranti – ha letto le vicende storico-sociali nel loro aspetto umano senza tempo, più che nel loro sviluppo cronologico.
Fra le più belle canzoni degli anni Sessanta è stata proposta quella di Gualtiero Bertelli “Nina ti te ricordi …”: anch’essa non tanto legata alla contingenza del fatto, quanto invece al valore umano e simbolico che permette di poterla gustare al di là di ogni riferimento temporale.

Bravo e simpatico, Beppe Turletti ha saputo coinvolgere il pubblico, rendendo la serata piacevole e interessante.

                 © Antonina Orlando  13 – 04 – 2017

 

Miseria, Miseria!