"CUNTU – CANTU E SONU" – Il 27 Luglio scorso, a Venetico Superiore (Me), si è svolto l’evento “Cuntu, cantu e sonu”, organizzato da Tony Tringali nell’ambito delle manifestazioni culturali dedicate alla Sicilia orientale.
“L’evento “Cuntu, cantu e sonu” è un neolaboratorio estemporaneo” – come lo ha definito lo stesso Tringali nel corso della presentazione – “formato da artisti delle più varie provenienze, esperienze e primordiali intuiti artistici …”:
Lo spettacolo che ha ripercorso, drammatizzandola, la storia del popolo siculo e del suo arrivo in Sicilia, è stato molto interessante e si è avvalso dell’importante presenza del maestro e “Kuntastorie” Nino Pracanica, attento ricercatore, studioso e rielaboratore di storie e tradizioni siciliane ( “cuntu”). Assieme a lui la valida presenza di Valeria Di Brisco, cantante, attrice e aiuto regista (“cantu”), e di Francesco D’Amico, chitarrista solista e base musicale nelle recitazioni (“sonu”).
Regia e scenografie sono state affidate a Nicola Perolo.
Durante la rappresentazione sono state evidenziate problematiche antiche e recenti della terra siciliana ed è stato sottolineato l’obiettivo primario dell’associazione Siciliabook, di cui è responsabile Tony Tringali:
salvare le tradizioni siciliane e la lingua dell’isola, risvegliando nei suoi abitanti la coscienza e la consapevolezza del valore culturale della loro identità. Nei video seguenti sono riportati alcuni momenti rilevanti dello spettacolo:
- il tentativo di distruggere abitudini e tradizioni siciliane dopo l’Unità d’Italia. Tentativo che, comunque, Nino inquadra in un contesto universale: infatti, quando una potenza vuole imporsi su altre popolazioni, spesso le costringe a rinunciare anche all’uso della propria lingua.
- un ricordo sofferente dei bimbi (“carusi”) che lavoravano nelle miniere di zolfo, attraverso la voce di Valeria Di Brisco in “A li matri di li carusi”, poesia di Ignazio Buttitta:
- l’abilità di Nino Pracanica che con il “tamburello” e il “marranzano”, strumenti musicali tradizionali, ha illustrato efficacemente qualche espressione linguistica siculo – sanscrita e ha ricreato gli ambienti sonori entro cui si è snodata la suggestiva rievocazione dell’arrivo dei Siculi in Sicilia.
- la ninna nanna per fare addormentare il primo bimbo nato in Sicilia e la musica della festa che si svolge dopo che il bimbo si è addormentato:
Il lavoro di straordinario rilievo che da anni il nostro bravissimo Kuntastorie svolge assieme alla moglie Gina Privitera, artigiana, restauratrice e decoratrice, per creare maschere/imagines utilizzando legno, carta , cuoio, gesso e altro svariato materiale anche di recupero, è di risonanza internazionale; inoltre, i coniugi Pracanica fanno parte dell’Associazione “Les créateurs des Masque”, luogo di incontro, di scambi culturali ed esperienziali per artigiani/artisti che esprimono con le loro creazioni un mondo spirituale poliedrico, integrando sapientemente classicità e contemporaneità del mondo mediterraneo.
Maschere/imagines hanno arricchito la scena dello spettacolo e alcune di esse sono state indossate da Nino durante la rappresentazione.
Nel video seguente, la maschera/imago di Omero, nella cui fronte spaziosa e nella cui testa calva si può “leggere” la manifestazione dei pensieri, della fantasia e della memoria.
Alla fine dello spettacolo il Maestro ha gentilmente concesso a mantano un’intervista; eccone qualche simpatico esempio:
© Antonina Orlando 05 Agosto 2018